Ursus arctos Altobello, 1921

Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Carnivora Bowdich, 1821
Famiglia: Ursidae Fischer von Waldheim, 1817
Genere: Ursus Linnaeus, 1758
Italiano: Orso bruno marsicano
English: Marsican Brown Bear, Apennine brown bear
Français: Ours brun
Deutsch: Braunbär
Español: Oso pardo
Descrizione
L'habitat dell'orso bruno marsicano è teoricamente abbastanza variabile: si adatta infatti a una varietà di ambienti diversi, sebbene legati alle immediate vicinanze di una copertura boschiva. A causa della presenza umana, tuttavia, questi animali si sono rifugiati in aree via via sempre più impervie e con elevata copertura boschiva. Pare che durante l'estate si spostino verso aree a quota maggiore con copertura prativa e cespugliosa, mentre durante l'inverno prediligano aree rocciose, possibilmente lontane da qualsiasi tipo di attività umana. In media gli esemplari maschi pesano fra i 95 e i 150 kg e raggiungono in posizione eretta un'altezza di 1,8-1,9 metri, mentre le femmine sono solitamente del 25% più piccole sia in termini di dimensioni che di peso. Queste misure rendono l'orso bruno marsicano uno dei mammiferi carnivori più grandi d'Italia, sicuramente il più grande della parte centro-meridionale del Paese, mentre rispetto alle altre sottospecie di orso bruno (anche alla sottospecie nominale, che vive in Triveneto ed alla quale spetta il titolo di carnivoro più grande d'Italia) ha dimensioni relativamente contenute. Presenta corporatura abbastanza tozza e tarchiata, anche se più slanciata rispetto a quella di altre sottospecie di orso bruno di maggiori dimensioni. La testa è grande e tondeggiante, con muso cilindrico e piuttosto schiacciato dotato di un grosso tartufo nerastro. Il pelo è bruno-fulvo uniforme su tutto il corpo, con tendenza all'inscurimento sulla parte distale degli arti, i quali sono grossi e forti. Gli occhi sono piccoli e di color nocciola, mentre le orecchie sono anch'esse piccole e di forma arrotondata, poste leggermente ai lati del cranio. La coda è ridotta ad un moncherino di meno di 10 cm.
Diffusione
La specie, un tempo diffusa in tutta la zona ad est degli Appennini dalle Marche alla Puglia, attualmente è confinata in una ristretta porzione degli Appennini centrali. Nel 1969, anno in cui Franco Tassi divenne direttore del parco d'Abruzzo, sopravvivevano nell'area protetta solo una sessantina di orsi marsicani; nel 2008, secondo le stime fornite dall'Ente autonomo Parco nazionale d'Abruzzo, nel territorio ne vivrebbero 50. Dunque la popolazione ursina non è aumentata, nonostante gli sforzi sia finanziari che umani compiuti negli ultimi decenni, e il plantigrado risulta a rischio di estinzione. La metà circa della popolazione totale vive in Abruzzo. La presenza di questo animale è stabile nei Parchi d'Abruzzo (del quale l'animale rappresenta il simbolo), Maiella, Sirente-Velino, Monte Genzana, Gran Sasso e anche nell'alto Molise: vi sono stati degli avvistamenti sporadici anche nei Monti del Reatino (Lazio) e nei Monti Sibillini (Marche-Umbria), dove la specie potrebbe essersi irradiata. Recenti avvistamenti sono avvenuti nell'Appennino marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino. Non confermati gli avvistamenti tra le province di Salerno e Potenza.
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Stato: Italy |
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